Dal remote working a modelli ibridi: la Resilienza tra le nuove competenze di aziende e candidati

Riprendiamo a parlare delle competenze che dovrebbero guidarci verso il 2022 e, dopo aver osservato il fenomeno del remote working, cercato di comprendere meglio gli effetti della pandemia sul mercato del lavoro, e aver indagato attraverso l‘analisi sul cambiamento delle offerte di lavoro voluta da CRESCITA, oggi estendiamo la riflessione con il contributo di un socio: Skill Risorse Umane.

Nell’originale format di video #120secondi, infatti, di recente ha affrontato il concetto di resilienza come competenza per il nuovo futuro. Passando per definizioni ufficiali, e trasversali a varie discipline, scopriamo che questa parola tanto inflazionata non si riferisce alla mera capacità che oguno di noi ha di riprendere la popria forma originaria, perché in realtà è proprio la maturazione di una nuova competenza del nostro sistema psichico di rielaborare ciò che è accaduto, imparando a prevenire le conseguenze, a  fronteggiare e superare il trauma, acquisendo nuove competenze, rafforzandone altre, attraverso la cura delle relazioni e lo sviluppo di risorse individuali positive come, ad esempio, l’ottimismo, l’autostima, l’auto-efficacia.

Resilienza è tutt’altro che una parola nuova ma la pandemia ha ricordato quanto sia essenziale per il singolo e per i sistemi organizzativi.

spiega Skill Risorse Umane nell’articolo dedicato al tema, sottolineando che

anche il contesto organizzativo si appropria del termine per descrivere un’azienda capace di prevenire, assorbire e sviluppare risposte specifiche alla crisi. Qui intervengono sia competenze dei singoli che processi, strutture e strategie messe in atto dalla macchina aziendale.

Ma cosa resterà del remote working dopo la pandemia? La resilienza.

La pandemia di Covid-19 si è rivelata una crisi globale senza precedenti che ha colpito i singoli individui compromettendo a cascata interi sistemi. L’assoluta imprevedibilità del pericolo che si è evoluto in modo estremamente repentino ha comportato reazioni di emergenza di cui non si aveva precedente esperienza.
Il lockdown ha costretto a ridisegnare e convertire modalità e processi di lavoro in un contesto di totale incertezza sul futuro. Lo switch al remote working, con le criticità emerse sia per i singoli che per le organizzazioni, ne è l’esempio più esplicito.

Quindi, l’esperienza del 2020 è stata terreno di sopravvivenza e forse proprio in questo senso è banco di prova di azioni resilienti.

In che modo si può quindi agire con resilienza? Continua a leggere l’articolo originale: “Resilienza come competenza per il nuovo futuro – 120secondi”